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BIGLIETTI AUGURALI

Tutti i biglietti augurali sono acquistabili dopo averne verificata la disponibilità nell'archivio TM.

 

rano una tradizione.
Dal 1949 al 1981 l’artista mandava gli

auguri per l’anno nuovo.
Erano incisioni (tranne le prime eseguite con figure e temi tradizionali) che raccontavano i fatti eclatanti dell’anno appena trascorso, sperando che non si ripetessero nel nuovo.
Difatti non si è mai estraniato dalla quotidianità, è sempre vissuto nel contesto politico, economico e religioso che lo  circondava .  

Dice l’artista nel raffigurare il biglietto per il 1981: <<La figura in bicicletta vuole significare, con una certa mia cattiveria, che i mezzi di soccorso sono giunti a quella gente sfortunata con tempi e modi primitivi ed insufficienti (a febbraio 1980 terremoto
 
in Calabria e a novembre in Irpinia, n.d.c.)
 
1981
Le tasche vuote e le scarpe levate dai piedi è quanto avvenuto da parte degli spogliatori di cadaveri! E’ triste rilevare questi  fatti. Devo dire che sono assai critico nei confronti delle Istituzioni dello Stato (almeno quelle nostro), che non sono all’altezza del loro compito; in mano a dei politicanti sfaccendati. Tutti i miei biglietti augurali sono improntati sulla satira politico-sociale >>.
 
Ogni elemento o particolare inserito (come negli ex libris) non è casuale o semplicemente decorativo.
Ne è un esempio il biglietto per il 1967, con l'invasione russa a Praga.
Il rigo musicale è tratto dalla composizione di Bedrich Smetana “La Moldava“ ed è perfettamente suonabile.
1967
Le tematiche sono ancora attuali.
Vedi il biglietto per il 1977: la popolazione (i birilli) viene manovrata e giocata ai voleri della politica, della finanza, della chiesa, della mafia.
Corruttori e corrotti...
La rima che accompagna la figura termina con una chiarovvegenza: Il gioco continua / diventando beffardo / “mai lascia lo zampino / la gatta che va al lardo".
 
E' esemplificativo anche il biglietto per il 1975.
1977
 
Il naufrago (l’Italia) per salvarsi cerca di salire su una barca senza guida, ma una gamba (lo stivale) è presa dalla “piovra“ ed è anche legata e tirata a picco dall’ancora posata sulla Sicilia (mafia) e sulla Sardegna (sequestri) in un mare infestato dai pirañha.
A lato una suggestiva ed infinita sequenza di parole legate da attinenze che parte da “Ahi serva Italia▪di dolore ostello▪nave senza nocchiero▪in gran tempesta▪non donna di provincie▪ma bordello▪ commedia▪farsa▪burletta...
1975
 
...e termina con "...tessera▪mosaico▪bizantini▪cavilli▪avvocati▪difesa▪strategia▪tensione▪SID▪golpe▪
bombe▪stragi▪Piazza Fontana▪Italicus"!
Ma è nel biglietto per il 1958 che Marangoni si interroga, confondendosi in un gruppo di uomini che nella consueta calca di spazi, di tempi, di cose da fare, di quotidiane agitazioni, alza la mano in un gesto interrogativo verso il cielo e grida “Che vuoi?” allo Sputnik, il Grande Fratello di allora.
Ma l'Artista si spinge oltre.
 
Marangoni si è sempre professato ateo, ma forse non così ateo come voleva far credere. Era solito
 
1958
dire: << Non provo nessuna emozione di fronte a un Dio in cui credere; la provo intensamente di fronte a uno che crede in un Dio >>
Il suo continuo chinarsi verso l’uomo, il rispetto verso la sua fatica e il suo lavoro, nascondeva qualcosa che superava la dimensione stessa dell’uomo.


1945
1946
1949
Pasqua 1949
             

1953
1950
1951
1952
             

1955

1957
1954
1956
             

1960

1961
1960 (Personale)
             

1962
             

1966

1968

1970 (con rime)
1969
             

1971

1972

1973

1974
             

1976

1978

1979 (con rima autografa)
1980

 

 

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